Eh sì, care amiche, quella di oggi è una strana, tenerissima storia.
La sciarpa, quella qui sotto con il particolare:
è una roba strana a forma di rombo che mia figlia ha voluto proprio così. Mancano solo due frange.
Ma non è della sciarpa (che a me personalmente, come forma, non piace) che vi voglio raccontare, bensì della singolare, meravigliosa avventura di oggi.
Questa mattina, in campagna, decisi di togliere dall'albero di fichi la casetta per gli uccellini, ormai vuota, per pulirla all'interno.
Dopo averla pulita, mentre mi apprestavo a rimetterla al suo posto, squillò il telefono in casa. Lasciai quindi la casetta a terra ai piedi del fico.
Fu una lunga telefonata della mamma che aveva mille cose da raccontarmi. Alla fine tornai fuori per finire il lavoro. Presa la casetta, mi accorsi che era stranamente pesante, e mi diedi della stupida per aver dimenticato dentro gli stracci usati per pulirla. La aprii (si apre sollevando il tetto) e ... sorpresa! Dentro c'era un dolcissimo inquilino: un piccolo batuffolino di pelo marroncino con due enormi orecchie. Un dolcissimo leprotto cucciolo piccolo piccolo mi stava guardando, senza accennare a voler scappare.
A quel punto richiusi piano la casetta e la posai dolcemente a terra. Poi di corsa tornai in casa e, dalla finestra, guardai cosa succedeva.
Vidi il leprotto che, con molta prudenza, fece uscire il musino dalla casetta, poi, dopo un bel po', uscì del tutto. In un attimo fu circondato dalle mie gatte che però non avevano, stranamente, intenzioni ostili. Pensai che forse avevano capito che si trattava di un cucciolo. Mi accorsi che lo stavano annusando a distanza, e forse anche lui le stava annusando.
Poi successe una cosa che mi fece commuovere tanto da farmi scendere una lacrima: la "belva" più giovane e più "spregiudicata", quella selvatica che non si fa toccare da nessuno, si avvicinò piano piano e prima posò il suo nasino su quello del leprotto, poi sfregò il muso su di lui, come per fargli le feste.
A turno anche le altre due gatte lo salutarono, e poi se ne andarono chi nell'orto che su una pianta.
Pensai allora che il leprotto forse aveva fame, allora gli portai una scodellina con dell'acqua e un piattino con due piccole carotine e dell'insalata. Devo dire che il pranzetto è stato molto gradito dal leprotto che avanzò solo mezza carota e due foglie di insalata. Bene, pensai, forse abbiamo adottato un "fratellino" per le gatte.
Ora è nella sua casetta, e spero che decida di rimanere con noi. Intanto ho spostato la casetta di pochi centimentri accostandola al muretto per far sì che sia più riparata dal freddo, poi gli ho messo ai due lati delle pietre a protezione dal vento.
Spero solo che, piccolo com'è, non muoia per il freddo. Avrei voluto portarlo in casa, ma è un animale selvatico, dovrebbe essere abituato a stare fuori...
Speriamo in bene...
Purtroppo ero troppo emozionata e non ho scattato foto...
Questo è tutto.
Ora vi saluto e vi auguro buona domenica!
2 commenti:
Che meravigliaaa!
Devo dire che hai commosso anche me, dai, la gatta un po' selvatica che ha deciso che il piccolino aveva bisogno di coccole e cure... Troppo tenero, bellissimo!
Spero che il leprottino si trovi bene e che rimanga lì con voi!
Un bacione,
Heidi
bellissima storia, in tema col prossimo Natale direi.
Spero anch'io che il leprotto si trovi bene nella sua casetta e cresca sano e robusto.
Ciao Etta
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